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Da un paio di mesi scrivo pensieri, da un paio forse anche più giorni, ho il blocco della pagina bianca. Prima era la mia migliore alleata. Addirittura mi consigliavano di scrivere un libro

😵‍💫 (non ho idea da dove si inizi 😅). Adesso, purtroppo, ci sto alla larga complice varie cose in capa. Il giornalista è diverso come spieghi, scrivere un libro è ben altro. Caro Ciro, la domanda è hai mai provato quella sensazione di far leggere quel che scrivi solo a persone fidate?? Hai mai avuto la paura del giudizio sbagliato o che ti ha provocato dispiaceri??

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Io sono sempre preoccupato di chi legge, per il lavoro che faccio il feedback è immediato. Stavolta contava molto anche la forma non solo le informazioni e il senso. Di mestiere faccio quello che accartoccia i pezzi altrui e - non lo dico per darmi un tono poiché non è un comportamento sano - sono molto duro con me stesso, ai limiti dell’eduardiano.

Ho capito che bisogna guardarsi con dolcezza per far uscire le parole. In questo caso Napoli è stata d’aiuto, perché mi ha portato per mano nei ricordi da bambino e da ragazzo. Lì era un po’ doloroso ma più facile.

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PS: l’unico modo per scrivere è scrivere. Senza paura di niente, senza il timore di pasticciare.

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Appena finito di leggere praticamente me lo sono "zucato" quasi tutto d'un fiato, bellissime le descrizioni che fai di Napoli, della Napoletanità e della realtà della città. Complimenti Ciro

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