Caro Ciro, aspetto tutte le settimane la tua illuminante rubrica, fatta benissimo. Te lo scrivo oggi che è l'ultimo giorno di un anno complicato per dirti che ieri mi sono imposta di concludere la lettura un libro che ho lasciato e preso per mesi e di cui tu hai parlato un pò di tempo fa, Malacqua. Un unicum. Buon anno e non ti fa attendere, fai incursioni più spesso nella mia mail, mi fai ridere e mi fai riflettere e di questo ti sono grata. Condivido sempre il tuo pesiero autonomo sulla povera Napoli maltrattata da governanti e abitanti. Questo mi addolora:Napoli non è la mia città d'origine ma mi ha accolto da studentessa universitaria fuori sede e poi da avvocato "pendolare" ( i treni regionali una croce!). Le devo molto ma a volte mi toglie la salute!La tua sensibilita' e la tua ironia scanzonate e colte mi piacciono assai, vorrei un amico d'infanzia cosí, di quelli che ti ritrovi vicino tutta la vita.P.S. il titolo sulla telepatia eduardiana mi ha hatto tornare indietro di dieci anni e più....e lasciamo stare! Buon anno, Ciro! Un forte abbraccio, Antonella .
Grazie Ciro, come sempre. Anche io non sono napoletana, ma venni la prima volta nel 1976 in occasione della Festa nazionale de l’Unità (quante speranze buttate al vento da politici non degni di questo nome). Avevo dodici anni e qualcosa mi è scattato dentro e Napoli è diventata la mia città del cuore, come Genova, dove sono nata e come lo sarebbe diventata poi Torino, vicino a cui la vita mi ha portata. Come vedi tre città in difficoltà... ma ne esiste una che non lo sia in questo Paese? E con queste parole di nessuna speranza, ti auguro comunque buon anno.
Proprio quella! Mio padre (operaio Italsider, a proposito di farse italiane se non fossero vere e proprie tragedie per migliaia di persone) ed altri organizzarono un treno speciale da Savona a Napoli per l’occasione.
Per me che sono poco social ( solo whatsapp) è un'opportunità per seguire ragionamenti e punti di vista, con richiami letterari e musicali, affini al mio sentire. Con una propensione alla battuta intelligente che è un toccasana!
Caro Ciro, aspetto tutte le settimane la tua illuminante rubrica, fatta benissimo. Te lo scrivo oggi che è l'ultimo giorno di un anno complicato per dirti che ieri mi sono imposta di concludere la lettura un libro che ho lasciato e preso per mesi e di cui tu hai parlato un pò di tempo fa, Malacqua. Un unicum. Buon anno e non ti fa attendere, fai incursioni più spesso nella mia mail, mi fai ridere e mi fai riflettere e di questo ti sono grata. Condivido sempre il tuo pesiero autonomo sulla povera Napoli maltrattata da governanti e abitanti. Questo mi addolora:Napoli non è la mia città d'origine ma mi ha accolto da studentessa universitaria fuori sede e poi da avvocato "pendolare" ( i treni regionali una croce!). Le devo molto ma a volte mi toglie la salute!La tua sensibilita' e la tua ironia scanzonate e colte mi piacciono assai, vorrei un amico d'infanzia cosí, di quelli che ti ritrovi vicino tutta la vita.P.S. il titolo sulla telepatia eduardiana mi ha hatto tornare indietro di dieci anni e più....e lasciamo stare! Buon anno, Ciro! Un forte abbraccio, Antonella .
anto grazie di cuore. L'idea della NL è creare una comunità di lettori diversa dal giornale, spero di riuscirci
Grazie Ciro, come sempre. Anche io non sono napoletana, ma venni la prima volta nel 1976 in occasione della Festa nazionale de l’Unità (quante speranze buttate al vento da politici non degni di questo nome). Avevo dodici anni e qualcosa mi è scattato dentro e Napoli è diventata la mia città del cuore, come Genova, dove sono nata e come lo sarebbe diventata poi Torino, vicino a cui la vita mi ha portata. Come vedi tre città in difficoltà... ma ne esiste una che non lo sia in questo Paese? E con queste parole di nessuna speranza, ti auguro comunque buon anno.
Patrizia ma quella del 76 con Berlinguer? Mostra d'Oltremare ? Un abbraccio!
Proprio quella! Mio padre (operaio Italsider, a proposito di farse italiane se non fossero vere e proprie tragedie per migliaia di persone) ed altri organizzarono un treno speciale da Savona a Napoli per l’occasione.
Buon anno 🎆
buon anno a te Marina ;)
Per me che sono poco social ( solo whatsapp) è un'opportunità per seguire ragionamenti e punti di vista, con richiami letterari e musicali, affini al mio sentire. Con una propensione alla battuta intelligente che è un toccasana!
Vorrei essere anche io meno social di come sono ora. Perché i social non aiutano la scrittura, la spezzettano. Chissà! Un abbraccio e auguri
Non mi era finora capitato un commento razzista su Substack. Che si fa?