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Costruire
Una frase che preferisco a fine anno è : «Bilanci solo se sei amministratore delegato, in cattedra solo se stai da Ikea».
Oddio se me la danno la cattedra per insegnare me la prendo. Ma per ora, come sempre, ho bisogno solo ‘e nu scannetiello, uno sgabellino. Per arrivare un po’ più in alto, per sedermi, quando ce n’è bisogno. E per guardare le cose e le persone da una diversa prospettiva che è un po’ anche parte del mio lavoro.
Certo, poi ‘o scannetiello lo puoi pure pigliare per un piede e scassare in testa a chi ti rompe il cazzo, ma siamo alla fine dell’anno, almeno questa lasciamocela come extrema ratio.
Va bene come augurio? Nu scannetiello pe vvuje (peraltro, se ci riflettete, è un buon di biglietto d’auguri già fatto con annesso regalo a 15 euro).
A nanassa. Ovvero la pizza con l’ananas.
Di Gino Sorbillo, il noto pizzaiolo napoletano che ha inserito la pizza bianca con mozzarella e ananas nel suo menù ho già scritto molto, su Facebook e sul giornale.
Ora dobbiamo intenderci: una pizza con l’ananas non è altro che un rigo un più su un menù che ha di tutto, dal lardo di Colonnata al pistacchio, dalla maledetta e stramaledetta carbonara.
Il tema è: se lo fa uno degli addetti al settore più noti di Napoli che significa? È un accordo commerciale con le multinazionali della frutta? Cede ai desiderata del turismo di massa straniero? È un modo per scatenare ammuina sui social e garantirsi pubblicità a buon mercato sotto Capodanno? Del resto ormai abbiamo più pizzaioli e pizzerie che consumatori di pizza.
A volte al posto di una pizza cattiva preferisco un buon sushi. Comunque come commento a chiusura prendo a prestito quello di un cliente (o follower?) di Sorbillo:
Caro Gino io ti stimo… ma in questo momento me vene a chiagnere
Le risposte sul napoletano, la trap e tutto quanto
Se andate qui trovate una intervista strana a un divulgatore tiktoker che si fa chiamare L’Auciello. Non mi ha voluto dire il suo nome e a me non serviva saperlo, erano necessarie le risposte adeguate:
Allora, domanda delle domande: napoletano è una lingua o è un dialetto?
È una lingua – ed è anche un dialetto: dipende da che definizione diamo a queste parole. Se per lingua intendiamo un sistema di comunicazione strutturato e con una grammatica e un lessico, allora il napoletano è una lingua – come lo sono anche il genovese, il foggiano e il catanese.
Quando i sociolinguisti italiani dicono che il napoletano è un dialetto, non è un insulto: il napoletano non è un italiano parlato male e non è un dialetto dell'italiano; deriva infatti direttamente dal latino che si parlava a Napoli nel Medioevo, e quindi rispetto all’italiano è una sorta di cugino stretto.
Dialetto vuol dire semplicemente una lingua locale che si usa in genere in ambiti informali: oggi non usiamo il napoletano per parlare di statistica, gastroenterologia o archeologia.
L’oroscopo di Veciezsny 2024
E veniamo al momento più atteso. Ogni anno in segreto Vecienzo smette i panni del governatore fustigatore e indossa quelli del raffinato astrologo del rione Carmine in Salerno. E noi veniamo in possesso delle sue preziose predizioni.
Ariete: Cari cinghialoni, anche voi avrete la vostra chance di fallire in grande, come il Pd. In amore, fate come sempre: parlate prima e pensate dopo. A lavoro? Imparate a prendere il merito delle idee altrui perché voi non ne avete…
Toro: Quest’anno, preparatevi a correre come i miei dirigenti Asl, quindi non troppo veloce, non vorrete mica sudare! In amore, siete fessi come sempre. E sul lavoro, ricordate: la persistenza è utile, tanto comunque state sbagliando tutto.
Gemelli: Gemelli, il 2024 sarà un altro anno di indecisioni. Tipo il ministro Lollobrigida sul treno ad Afragola. In amore, continuerete a stupire... per la vostra incapacità di scegliere. A lavoro? Due facce da mostrare, zero risultati da ottenere.
Cancro: Straordinario. Sarà come una montagna russa, solo che voi avevate mangiato pulled pork. In amore, siete commoventi, quasi patetici. Sul lavoro, la vostra sensibilità vi farà piangere. Come ha pianto quel fesso che mi ha tolto la sedia dal culo facendomi cadere davanti a tutti.
Leone: Fratacchioni, è il vostro anno! Peccato che nessuno se ne accorgerà. In amore, continuate a ruggire, anche se tutti sentono un miagolio. Sul lavoro, ricordate: essere leader non significa che qualcuno vi seguirà. Come Elly Schlein.
Vergine: Il vostro perfezionismo raggiungerà nuovi picchi di inutilità. Tipo il governo Meloni. In amore, analizzate tutto, tranne le ragioni per cui siete single. A lavoro, il dettaglio che conta è che nessuno nota i vostri dettagli.
Bilancia: Quest'anno, la vostra indecisione vi farà sembrare saggi. Solo sembrare, però. Tipo il sindaco di Napoli. In amore, bilanciate tutto, tranne le vostre aspettative. E sul lavoro? Siate equilibrati: deludete tutti allo stesso modo. Come i quiz per l’accesso a Medicina.
Scorpione: L’anno nuovo sarà intenso come voi... cioè, non molto. In amore, siete irritanti come un eritema solare su un’isola il 15 di agosto con le farmacie chiuse. A lavoro, usate il vostro acume per manipolare, tanto, chi se ne accorge?
Sagittario: Sarete avventurosi come sempre. Peccato che le vere avventure richiedano un piano. E voi siete come il Pd. In amore, siete spontanei, che è un altro modo per dire imbecilli. Sul lavoro, mirate lontano e colpite il nulla. Tipo Gennaro Sangiuliano.
Capricorno: L’anno che verrà vi vedrà lavorare duro, come se aveste un'altra vita. Ah, no, non l'avete, co.co.co e partite iva del cazzo. In amore, siete costanti, cioè noiosi. Lavoro: arriverete in cima. E menomale, ma almeno lì non c'è nessuno a sentire quanto scassate 'o cazzo.
Acquario: Acquario, il 2024 sarà un anno di innovazioni inutili, proprio come le vostre idee. In amore, siete unici, il che è un bene, perché chi può sopportarne due come voi? Sul lavoro, continuate a pensare fuori dagli schemi, tanto, chi vi ascolta?
Pesci: Bravi, come al solito sarete sensibili e intuitivi: esattamente quello che non serve. In amore, pensate di nuotare ma siete in una caccavella. Sul lavoro, sognate pure, tanto il risveglio sarà brusco e di merda. Come al solito.
Un fatto serio sulla salute mentale
Qualche giorno fa a Napoli e provincia ha fatto molto clamore la storia di un noto macellaio/ristoratore, Luciano Bifulco, deceduto in giovane età (40). Accertamenti hanno chiarito che è stato un atto volontario.
Uno dei più noti imprenditori del food napoletano, Egidio Cerrone, “Puok” blogger e oggi titolare di una catena di paninerie d’asporto ha scritto qualcosa che vale la pena di riportarvi qui:
Da quando è giunta la triste notizia di Luciano non smetto di pensarci. Giorno dopo giorno il dolore straziante delle prime ore si è trasformato in una profonda riflessione. Luciano ha ispirato migliaia di persone, me compreso, con la sua passione ardente, la sua forza di volontà, il suo coraggio, la sua visione. In vita è stato esempio, ed esempio è stata anche la sua morte.
Ci ha insegnato che siamo umani e fragili, anche la persona più ricca e di successo. Ci ha insegnato che sotto la più forte delle armature può nascondersi l'anima più sensibile di questo mondo. Ci ha insegnato che è venuto il momento di sdoganare la cura della salute mentale in ogni angolo e paese del mondo.
Viviamo in un mondo di maschere, e corazze. Viviamo nel retaggio delle vecchie generazioni per cui esiste il dolore oggettivo, mai quello relativo, e per le quali la salute mentale è sempre stata un taboo. Voglio immaginare questo, che abbia voluto dirci di avere sì grandi sogni e grandi visioni, ma solo al netto del nostro benessere mentale.
Voglio immaginare che abbia voluto dirci di rallentare, fermarsi ogni tanto, e prenderci cura di noi, in primis, e poi di tutto il benessere immateriale che ci circonda, i nostri affetti. Non abbiate paura o vergogna di parlare, di sentirvi deboli o, come direbbero le vecchie generazioni, pazzi. Nel mio piccolo, dietro la mia di corazza, non sono stato bene negli ultimi due-tre anni, in un vortice di paure, pensieri incontrollabili, delusioni d'amicizia profonde, ho persino odiato Puok per molto tempo, mi sono spento.
Da un annetto vado in terapia, e piano piano ho ripreso il controllo della mia luce, piano piano ho ritrovato l'amore per il presente. Il messaggio che voglio dare è prendetevi cura di voi, e se non ci riuscite da soli non abbiate paura di chiedere aiuto. Nulla è più importante della vostra luce, senza di lei nulla ha senso, ne il successo e ahimè neanche tutto il bene vero che ci circonda.
Prendetevi cura di voi.
Il Miglior pandoro Balocco? Eccolo
La storia di Ferragni e del pandoro Balocco? No. Questo è l’unico pandoro della Balocco che ha un senso, quello che hanno mangiato le persone alla Mensa del Carmine di Napoli, a Natale. Non li ha regalati né l’azienda produttrice né qualche influencer milionario, ma gente che ha a cuore il prossimo.
Questa foto non interessa a nessuno se non a chi capisce quanto sia terribile dover stendere la mano o dar da mangiare alla mano stesa.
Il 2024 ci farà vedere a Napoli la povertà e la difficoltà economica anche peggio di quest’anno che va via. Sono preoccupato davvero.
Un Google Maps random
Ai Quartieri Spagnoli. Oh lavanderia a 3 euro è ottimo.
No, anche il Sinco ora.
Hanno cambiato la foto sulla scatola del gioco Sinco.
Ci vediamo l’anno nuovo. O il 32 dicembre? Chissà… (questo è sottotitolato in francese, uno sballo)
Caro Ciro, aspetto tutte le settimane la tua illuminante rubrica, fatta benissimo. Te lo scrivo oggi che è l'ultimo giorno di un anno complicato per dirti che ieri mi sono imposta di concludere la lettura un libro che ho lasciato e preso per mesi e di cui tu hai parlato un pò di tempo fa, Malacqua. Un unicum. Buon anno e non ti fa attendere, fai incursioni più spesso nella mia mail, mi fai ridere e mi fai riflettere e di questo ti sono grata. Condivido sempre il tuo pesiero autonomo sulla povera Napoli maltrattata da governanti e abitanti. Questo mi addolora:Napoli non è la mia città d'origine ma mi ha accolto da studentessa universitaria fuori sede e poi da avvocato "pendolare" ( i treni regionali una croce!). Le devo molto ma a volte mi toglie la salute!La tua sensibilita' e la tua ironia scanzonate e colte mi piacciono assai, vorrei un amico d'infanzia cosí, di quelli che ti ritrovi vicino tutta la vita.P.S. il titolo sulla telepatia eduardiana mi ha hatto tornare indietro di dieci anni e più....e lasciamo stare! Buon anno, Ciro! Un forte abbraccio, Antonella .
Grazie Ciro, come sempre. Anche io non sono napoletana, ma venni la prima volta nel 1976 in occasione della Festa nazionale de l’Unità (quante speranze buttate al vento da politici non degni di questo nome). Avevo dodici anni e qualcosa mi è scattato dentro e Napoli è diventata la mia città del cuore, come Genova, dove sono nata e come lo sarebbe diventata poi Torino, vicino a cui la vita mi ha portata. Come vedi tre città in difficoltà... ma ne esiste una che non lo sia in questo Paese? E con queste parole di nessuna speranza, ti auguro comunque buon anno.