Ciao, cerco di mantenere la promessa di una mail a settimana. Se la ricevi e pensi possa interessare qualcun altro, inoltrala. Io nel frattempo cerco di resistere ad altre feste scudetto.
Se pensi invece vi siano argomenti in particolare che andrebbero approfonditi, beh, scrivimi, è un privilegio di questi tempi poter leggere opinioni e non cattiverie su qualcosa che fai.
Da qualche anno Napoli sta avendo il problema che hanno tutte le grandi città col turismo di massa: aumentano gli affitti in centro, dove è più redditizio aprire un B&B o una casa-vacanze che affittare l’alloggio a tre studenti universitari o a una coppia.
Un tempo - parlo degli anni Novanta - avevo amici fuorisede all’Università Federico II che potevano vivere in via Mezzocannone, proprio a due passi dall’Ateneo (i miei amici facevano Lettere, Filosofia, Chimica o niente). Oggi in via Mezzocannone o fai il ragù o sei un turista francese. Sicuramente non sei uno studente figlio di famiglia monoreddito.
Per gentile concessione di Tecnocasa, questo è il grafico dell’incremento fitti in città.
Nel secondo semestre del 2022 i canoni di locazione a Napoli hanno registrato un aumento dello +3,2% sui monolocali, del +2,7% per i bilocali e del +2,3% per i trilocali.
Tra il 2012 e il 2022 i canoni di locazione a Napoli sono aumentati del +9,3% (bilocali), crescita leggermente inferiore alla media delle grandi città che si attesta al +13,3%.
Detto ciò: pare che a Napoli la questione non interessi a nessuno. A Roma e Milano il tema è sentito, gli studenti con le tende eccetera. Qui i ragazzi hanno replicato la protesta ma se dovessi dire che c’è l’attenzione avvertita altrove mentirei.
Forse perché non si è ancora compiuta la totale espulsione degli studenti e dei residenti dal centro-città (questione di qualche anno), forse perché Napoli non ha tanti studenti come Milano o Roma.
Forse perché mentre nei centri della Capitale e della capitale morale si riversa gran parte del resto d’Italia qui chi cavolo vuole venirci? Al massimo vengono a studiare dalle province campane (e nemmeno, chi può va al Nord).
Per quel che riguarda i residenti, il discorso è diverso: la bolla immobiliare napoletana è bella gonfia, non si fa nulla per controllare le case-vacanza irregolari o i B&B abusivi che proliferano e alterano il mercato favorendo la speculazione.
Bello, no? Ma tutto sommato pare che alla maggior parte delle persone non dispiaccia: in fondo il turismo fa girare i soldi e tanta gente ha monetizzato la casa dei nonni giocando a fare il piccolo albergatore.
Di sicuro a Napoli questo (insieme allo scudetto, certo…) è l’argomento del presente e dei prossimi anni: accorrete sociologi, economisti e urbanisti, vi troverete dinanzi ad un potente processo di gentrificazione in atto.
L’agendina di Gianni Minà
Fra qualche giorno esce un libro meraviglioso, si chiama “Fame di storie” , è edito da Roberto Nicolucci ed ha una fattura pregevolissima. Sono soprattutto foto e documentano una vita, quella di Gianni Minà. Io lo avrei sottotitolato «dell’importanza di avere un archivio di foto» oltre che di storie. Minà fu un giornalista “accogliente”: lasciava parlare. E si faceva fotografare all’opera. Grazie a queste foto (celebre quella con Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel Garcia Marquez da “Checco Er Carettiere” a Roma, poveracci tutti a mangiare l’orribile cucina romana)
Il giornalista è un ponte fra un fatto e le persone e deve servire ad acquisire coscienza critica, che tanto manca al nostro Paese in questi ultimi tempi
Gianni Minà
Tavola tavola, chiodo chiodo
Lui in foto con le candele è un attore, si chiama Lino Musella. Forse lo conoscete.
Se non lo conoscete tenetelo d’occhio. Ascoltate questo consiglio, perché Lino Musella è uno dei migliori attori italiani. Non amo recensioni, non ne so fare e non ne farò. Ma voi statemi a sentire: cercate Lino Musella a teatro e andatelo a vedere.
Se vi trovate che fa uno spettacolo dal titolo “Tavola tavola, chiodo chiodo” prenotate per due, portate chi volete. Farete una bellissima figura. Perché Lino Musella, vi ripeto, è uno dei migliori attori italiani di questo periodo.
Il sondaggio
Si vabbè, per modo di dire “sondaggio”, è tanto per ragionare. Questi tre attori hanno interpretato tre napoletani ma loro non lo sono partenopei.
Giancarlo Giannini, il Salvatore Cannavacciuolo in “Mi manda Picone” di Nanni Loy ed Elvio Porta; Marcello Mastroianni, don Domenico Soriano in “Matrimonio all’Italiana” di Vittorio De Sica (trasposizione cinematografica di Filumena Marturano di Eduardo) e infine Nino Manfredi, l’Armandino Girasole detto Dudù di “Operazione San Gennaro”.
Tre meravigliosi attori , tre ruoli eccezionali, tre film bellissimi. Hanno lasciato qualcosa a Napoli e Napoli ha lasciato qualcosa a loro.
Ti saluto con questa canzone.
Che bello che hai mantenuto la promessa:)
Mi piace la newsletter è interessante senza essere prolissa.
Ricordo che, prima della morte di Gianni Minà, si stava creando un archivio con quanto non era stato mai pubblicato. Ho anche mandato un piccolo contributo in denaro ma poi non ne ho saputo più niente.
Tu sai qualcosa di più?