Cioè tecnicamente sto in ferie, ma avevo voglia di scriverne un’altra. La storia è sempre la stessa: se ti piace la newsletter l’aiuto più grande che puoi darmi è inviarla in giro e farla conoscere e far iscrivere altra gente.
Mai visto “Sud” di Gabriele Salvatores? Secondo me è anche più bello di “Mediterraneo”. È uscito nel 1993, parla di disoccupati, immigrati, brogli elettorali, politica corrotta. E di Sud, ovviamente.
Una delle battute più note è pronunciata da Silvio Orlando: «Ti devi muovere veloce. Se ti muovi rapido, non vieni nelle foto, vieni mosso».
«Se ti muovi la foto viene mossa» fu lo slogan di tanti studenti universitari negli anni a venire. Gli anni di Tangentopoli ma anche delle grandi speranze per noi. «Il migliore dei tempi, il peggiore dei tempi, avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi», avrebbe detto Dickens. Ma appunto lo avrebbe detto lui, io vi so dire soltanto che poi non accadde niente. E nemmeno gli anni dopo accadde niente. Accadde solo che passarono gli anni. E niente.
Però fu grazie a “Sud” che i 99 Posse diventarono fenomeno nazionale. Nella colonna sonora del film c’è “Curre curre guagliò”.
non so bene non so dire dove nasca quel calore
ma so che brucia, arde e freme
trasforma la tua vita no tu non lo puoi spiegare
una sorta di apparente illogicità
ti fa vivere una vita che per altri è assurdità
ma tu fai la cosa giusta te l'ha detto quel calore
ti brucia in petto è odio mosso da amore
Notte che se ne va
Scrivo da una città che è cantiere in corso alle 0.32 del mattino, con un bobcat che mi fracassa i coglioni e martelli pneumatici drammaticamente in funzione mmiez ‘a via. Una volta a Gerusalemme, scoprì che avevano rifatto la strada sotto l’albergo mentre dormivo. O all’epoca avevo il sonno molto pesante o gli israeliani hanno la mano delicata quando si tratta di sfravecare.
Qui invece stanno trapanando così a fondo che tra poco scopriranno il petrolio. Dice che è per l’elettricità. Secondo me è un modo per risparmiare soldi in sub-sub-sub appalto. La mia coscienza di sinistra mi suggerisce che devo essere contento per il compagno operaio che non lavora sotto il sole cocente delle tre del pomeriggio. Mi dispiace, lo ammetto, ho evocato santi locali e protomartiri. Forse sono Calendiano.
Jastemmando jastemmando ho un solo pensiero: chissà che sta facendo Robert De Niro stasera.
Non so se lo sapete, ma Bob è a Napoli. Ma non come tutti quelle star che vengono a Napoli e poi si rintanano in una suite o sullo yacht mmiez ‘o mare.
Nossignore: Robert Anthony De Niro Jr, 79 anni e 2 premi Oscar all’attivo è venuto qui con l’intenzione di mangiarsi il tavolo con tutte le sedie. Prima è andato da Poppella al Rione Sanità e si mangiato un fiocco di neve, una di quelle bombette con la crema bianca al latte. Poi trovandosi in zona è andato da Concettina ai Tre Santi, la pizzeria più vippina del momento (anche la più cara) a mangiarsi la pizza.
Piccola annotazione. Siamo a fine luglio, ci sono cento gradi. Far mangiare ad un ottantenne una bomba al latte e alla ricotta e poi un lievitato coi latticini è un attentato.
L’attore di Taxi Driver ha rischiato di abbracciarsi una tazza del cesso napoletana per qualche ora. Ma pare abbia un buon metabolismo: la mattina successiva è andato da San Gennaro e poi a mangiare da Mimì alla Ferrovia (ve lo consiglio) e gli hanno regalato pure un Pulcinella artigianale. Tiene uno stomaco di ferro Bob.
E mo’? Che fa, dove sta? Io l’avrei portato in giro, un piattiello di trippa e pere ‘e musso, una limonata a cosce aperte per digerire e poi il cornetto scassato di nutella al Ciottolo perché il metabolismo è come i soldi della camorra, deve stare sempre in movimento. Bob dove sei.
Tropico è tornato
Davide Petrella è uno dei più importanti parolieri nostrani, scrive i testi per mezza scena della musica leggera italiana. Come “Tropico” ha di recente pubblicato un singolo che è davvero bello, ci troverete echi di Pino Daniele, almeno nel testo.
Un’altra città
Mentre si stanno ancora scervellando per come rifare il monumento agli stracci di Pistoletto, quella parte di Napoli che fa i conti con ciò che ha sotto il naso e non solo con chi vène e se ne va, offre cornetti e pizzette a chi evidentemente non ha soldi per azzeccare il pranzo con la cena. Questo è al Vomero. Elementi di solidarietà territoriale in una città velocemente e drammaticamente sempre più settata a misura di turista.
C’è la questione della rubrica libri: io ho un sacco di libri che vorrei segnalare, ma arrivati a questo punto della newsletter penso che è troppo lunga. Fatemi sapere se davvero se ne ravvisa la necessità e mi onorate della fiducia del suggerimento e io mi metto all’opera.
Vabbè, ci vediamo presto!
Buongiorno! Ma certo che farebbero piacere i tuoi suggerimenti di lettura. Buone ferie e non smettere di scrivere qui ... è un piacere leggerti
Si ravvisa assolutamente la necessità dei tuoi consigli di lettura. Io sto finendo Il patto dell'acqua di Verghese, regalami altri orizzonti così