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Ti ricordo come i tifosi del Napoli ricordano Spalletti: sei con gli stessi abiti dei giorni belli, mi guardi, parli e sorridi e non t’aspetti una vittoria: sorridi perché sto lì.
E c’è sempre, sempre una sedia libera, dietro i panni stesi, profumati, caldi, ad aspettarti.
E se tornasse?
Qualche giorno fa un operatore ecologico napoletano è deceduto sul lavoro. Era un sindacalista e la sua sigla era tra quelle che contano. Dunque sciopero immediato per la sicurezza sul lavoro. Le strade nel giro di 10 ore si sono riempite di munnezza: in via Toledo i turisti si guardavano esterrefatti, facce del tipo: «Ma allora non è mica vero che Napoli è cambiata! Lo sospettavamo…».
I commercianti si sono affrettati a spiegare che no, si trattava di un caso particolare e sporadico: «Perché Napoli è cambiata!».
Fa comodo, ovviamente, dirlo. Così come fa comodo scordarsi dei “Giò Giò” e delle Caivano di provincia e di città, in effetti abbiamo digerito il tutto nel giro di due settimane.
Non è perché lo desideri, ma mi sono chiesto spesso: e se dovesse ritornare tutto come prima ad esempio con la munnezza in strada a quintali? Sarebbe percepito come un «è sempre la solita Napoli, voleva darsi una ripulita ma non ce la fa?». O stavolta si direbbe che «vive una crisi» come lo si è detto di Roma, di Parigi o Londra?
Non mi sono dato una risposta. Però sono consapevole della precarietà di questa condizione attuale. Guardate che basta una giornata di spazzatura non raccolta per crisi di sistema, il caldo e l’inciviltà della maggioranza dei commercianti. Ventiquattr’ore per cambiare volto alla città: è come un pregiudicato che viene arrestato di nuovo. Diranno che non avevano mai creduto alla sua redenzione.
La mappa delle mappine
In famiglia abbiamo la passione per le mappe ma non sono io l’esperto. Questa mappa è particolare: è la fotografia dei clan di camorra operanti nella sola città di Napoli, provincia esclusa. La produce la Direzione investigativa Antimafia nel suo dossier semestrale.
Guardate quanti ne sono. Non abbiamo manco più i clan di quartiere, abbiamo i clan di strada, le gang. Giri un vicolo e il riferimento criminale cambia. Una sorta di piccoli punti sulla mappa più o meno sanguinari o conflittuali che poi rendono conto ai grandi “cartelli”: alleanza di Secondigliano e Mazzarella.
Clan, sottoclan, nemici, alleati, girati, fazioni, sodalizi esposti oppure occulti. Ho da anni una poderosa idea sulla vicenda, non ho ancora trovato il tempo di lavorarci seriamente (come sempre!).
Basilicology
Trovo di un enorme cattivo gusto che alle persone venga fatto pagare un mazzetto di basilico e sono capace di non andare più da un commerciante se mi fa questa scortesia.
Ma come funziona da voi? Ve lo danno ancora dal fruttivendolo? Lo fate in casa e poi lo congelate per l’inverno? Lo comprate al supermercato?
La storia di quello scemo al Grande Fratello.
E chest’è.
Se trovate in spam questa e-mail mettetegli una stellina, mettetemi fra i contatti, cioè non mi lasciate mmiez ‘a munnezza.
La gente ha bisogno di certezze per essere tranquilla.
Credo che Napoli sporca e criminale rassicuri molte persone.
Mah, forse oggi si direbbe comunque che a Napoli va tutto bene perché la macchina del turismo non si può inceppare. E lo dico sebbene adori Napoli, mi senta, come dico sempre, napoletana dentro e stia organizzando l’ennesima vacanza a Napoli per il mese prossimo.
Il basilico…. Lo coltivo sul balcone ma quando ne ho avuto bisogno il fruttivendolo al mercato non me l’ha fatto pagare, ma sono cliente abituale quindi chissà