Napoli verticale
Itinerari inconsueti, panorami curiosi e nuove serie tv non particolarmente gradite
Ciao, sono Ciro Pellegrino e questa è “Saluti da Napoli”, una newsletter che ti chiede solo una cosa: falla girare. Se queste letterine ti piacciono fammelo sapere.
«Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme».
Fabrizio De André - Hotel Supramonte
Guagliò,
cinque anni pensavamo di stare nella merda e guarda oggi. Dicevamo che ne saremmo usciti migliori e ascolta, leggi. Mannaggia chillemmuorto. Sono andato a vedere le foto scattate in quei mesi ed era meglio lasciar perdere, la regola di Max Pezzali è sempre valida e no, non è quella dell’amico.
Chi le ha inventate le fotografie
Chi mi ha convinto a portar qui le mie
Che poi lo sappiamo, scattan le paranoie.
C’è una cosa liberatoria che feci quando ebbi contezza che una parte dell’incubo sarebbe finita. Quando l’ho messa nel libro non avrei immaginato nei mesi a venire di ricevere in cambio tanti racconti di gesti analoghi.
Nessuno chiede «come stai» alle città? Io con Napoli lo faccio: ci ho a che fare ogni giorno, è casa e pane quotidiano, è ovvio ch’io voglia sapere come stia. Nei mesi dei balconi e delle mascherine il silenzio mi confondeva. Oggi vicoli e palazzi sono tornati ad alluccare e mi confonde uguale. Non c’è via di mezzo qui. Però posso dirti che la città tutto sommato non se la cava male.
Mettersi in condizione d’ascolto è come fare il caffè con la cuccumella, la caffettiera napoletana: c’è bisogno di tempo. Nelle prossime settimane voglio parlarti di come si sta sviluppando Napoli, nel frattempo mi è venuta in mente una cosa. E vado a spiegare.
Ogni tanto mi diverto a creare nuovi itinerari della città. Ce n’è uno che volevo condividere, è checazz (carino, simpatico) perché è verticale: sfrutta le altezze.
Metropolitana Linea 1, scendi a Municipio, ma dal lato del Porto. Cioè entra proprio nel porto di Napoli.
Goditi il nuovo Terminal Beverello: puoi salire e guardare dall’alto, è uno sguardo “recente” sul golfo di Napoli.
Percorri via Acton e arriva all’ascensore (gratis) che collega con piazza Plebiscito. E infatti sbuchi proprio lì.
Scendi: via Cesario Console (bel panorama) poi via Santa Lucia (fregatene del mare, fai come dico io).
Arriva all’ascensore di Monte Echia, alla fine di via Santa Lucia. Sali (qui si paga il biglietto) e godi del panorama.
Non riprendere l’ascensore di Monte Echia per scendere! Vai sulla sinistra e scendi per arrivare a via Monte Di Dio. Lì devi prendere un altro ascensore pubblico (gratis) che ti porta sulla via Chiaia.
A via Chiaia cammina cammina, arriva alla funicolare omonima e sali al Vomero, via Cimarosa.
Via Cimarosa, sali ancora. Arriva alle scale mobili. Sei in via Morghen. Gira a sinistra, vai dritto e entro poco troverai altre due rampe di scale mobili.
Sei a San Martino. Tanto vale camminare un po’: dritto e arrivi a Castel Sant’Elmo. Entra (museo: si paga), c’è un ascensore (o nel caso te la fai a piedi). Sei sul punto più alto di Napoli.
Scendi, ritorna all’inizio di via Morghen e c’è la Funicolare di Montesanto. Prendila e riscendi al mercato della Pignasecca. Oppure scendi di nuovo le scale mobili e prendi la funicolare Centrale e arrivi ai Quartieri Spagnoli. O più giù, in via Toledo.
Che ne dici? Durata, diciamo 2-3 ore se cammini senza fermarti, una mattinata se ti fermi. O una vita intera, se fai come me che mi incanto e cerco parole dove gli altri vedono solo tufo e piperno.
Ascolta Napoli contro Gomorra
Nel corso degli anni a Napoli si è sviluppata una nuova professionalità: il (la) location manager. Cioè quella figura che si occupa di far girare una troupe in un luogo e mandare avanti il film o la serie tv senza problemi. Lo so perché l’ho visto, in molti casi si tratta anche di assicurare ai residenti qualcosa di soldi per farli stare tranquilli e non alimentare malcontenti e proteste sugli inevitabili disagi connessi alle riprese di un prodotto televisivo o cinematografico.
Detto ciò, il prequel di Gomorra (“Le origini”) ambientato negli anni Settanta non va giù ai Quartieri Spagnoli: una zona che dal 2014, anno in cui è andata in onda la prima stagione della serie tv “Gomorra”, è totalmente cambiata, ha il terrore di essere associata ad un destino ineluttabile nella sua tragica violenza. E poi i Quartieri oggi guadagnano più col turismo che con qualsiasi produzione audiovideo.
Non so che ne pensi, ma è interessante guardare com’è cambiato tutto anche da questo punto di vista.
È finita la newsletter. Ci vediamo in giro. Non proprio, in realtà dovrei comunicare qualche novità. Vediamo. Appena arrivano a me, io le dico a te, così ti tengo aggiornato.
Ho fatto lo screenshot di questo itinerario perché lo farò quando sarò a Napoli per la quinta volta ❤️Per quanto riguarda i quartieri Spagnoli sono d'accordo con gli abitanti. Io li ho percorsi in lungo e in largo e li trovo magici.
Sono stata tre giorni a Napoli, era la mia prima volta e devo ammettere che non avevo grandi aspettative. Invece mi sono innamorata della città e soprattutto della gente. Ho ancora negli occhi i colori che ho visto e mi sembra di sentire i profumi che a Napoli riempiono l'aria. Grazie Ciro, il tuo libro è stato un ottimo compagno di viaggio, ogni tanto mi rileggo qualcosa per tornare a Napoli, almeno con il pensiero! Spero di tornare davvero presto!