Oggi avevo preparato tante cose e poi mi è rimasta nella testa la storia di questo ragazzo di venticinque anni, ricercatore del Cnr, ingegnere laureando, il sogno di lavorare in Ferrari e la morte che lo coglie su un’auto-prototipo esplosa in Tangenziale. Sono morti lui e la ricercatrice che lo accompagnava, dopo giorni orribili. Si chiamava Fulvio Filace.
Per i suoi parenti e per quelli Maria Vittoria Prati spero ci sia una verità che appuri responsabilità su cosa sia accaduto.
Nei fatti di cronaca ci sono vicende agghiaccianti, scabrose che non vengono mai alla luce. Non puoi scriverle, non è deontologicamente corretto, non è giusto.
Ma tu apprendi quei particolari e ti restano addosso per giorni, per anni, a volte per sempre. Tanto per raccontarne una senza scendere nei particolari: io non passo più da anni sul marciapiede di una strada di Napoli dove ho visto una scena orribile.
Con tutte le cose brutte che succedono rischi trasformare le strade della tua città in una mappa degli orrori.
E come si fa? Non c’è una ricetta giusta per farsi scivolare addosso le cose. Forse manco è giusto farsele scivolare tutte. Non so se è disturbo post traumatico da stress ma gli somiglia molto.
La maggioranza di chi straparla dei giornalisti queste cose manco le sa. Le sa dei medici, le sa degli infermieri, dei soccorritori. Dei giornalisti non le sa. O non gliene importa. O pensa che siamo tutti uguali, quelli che rimasticano notizie e quelli che se le fanno passare addosso, dentro.
A noi va peggio pure perché a differenza di medici e soccorritori vite non ne salviamo. Mah, forse qualche volta, comunque quasi mai.
Tocca aver cura delle parole: se hai cura delle parole (o delle immagini) quella cura protegge anche te, non solo i protagonisti delle vicende che racconti.
È solo un trucco
I Coldplay vengono a Napoli e Chris Martin omaggia Pino Daniele cantando “Napule è”. Ma com’è bravo, come parla bene in napoletano e blablabla.
Il trucco c’è: legge una sorta di traduzione fonetica delle parole. Magari non capisce niente, tuttavia il gesto non va sminuito: ci sono molti artisti italiani che quando approcciano al napoletano sono arroganti e impreparati, sembrano Corrado Guzzanti in “Pippo Chennedy Show”, almeno il buon Christopher Anthony John Martin studia.
Io non sopporto quelli che esordiscono con «scuserete il mio napoletano». Ma chi ti ha chiesto di parlarlo scusa.
Comunque: «Napule è a voce dd’e criature» (cioè Napoli è la voce dei bambini) diventa Napuleee avosher recriatooora.
Ma quella che preferisco è «E ognuno aspetta ‘a ciorta» (e ognuno aspetta la fortuna) che diventa En onyou lashpet achorta.
Pare un antico rito vodoo, se lo ripeti tre volte arriva il sindaco di Napoli con la tutina rossa il forcone e le corna.
Ma mica è finita qui. A Milano Chris ha ripetuto lo show.
Giustamente avrà chiesto ai suoi esperti: ma ci sta una canzone tipica di Milano?
E loro: «Ua e nientedimeno guagliò! (sono esperti di Milano ma sono tutti di Terzigno). Si chiama" “Oh mia bela madunina”».
Io non ho niente contro le canzoni popolari regionali e non è vero che mi piacciono solo quelle napoletane pur riconoscendo alla lingua della mia terra una internazionalità che non vedo DA NESSUNA ALTRA PARTE.
Però … voi lo avete letto il testo di “Oh mia bela madunina”? È l’antesignano di quello che ti mette l’emoticon col sorrisino, il passivo aggressivo per eccellenza.
Andiamo a tradurre il ritornello.
O mia bela Madunina che te brillet de lontan
Oh mia bella Madonnina che splendi da lontano
Tuta d'ora e piscinina, ti te dominet Milan
tutta d’oro e piccolina, tu domini Milano
Sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
sotto di te si vive la vita, non si sta mai con le mani in mano
Canten tucc "lontan de Napoli se moeur"
cantano tutti “lontano da Napoli si muore”
Ma po' i vegnen chi a Milan
ma poi vengono tutti qui a Milano
Secondo te per quale motivo uno andava via da Napoli verso a Milano, per guardare comm’è bella ‘a maronn ngoppa ‘o duomo?
O magari emigrava per cercare lavoro? «Non si sta mai con le mani in mano» manco qua. Lo stereotipo since 1934.
Avremmo dovuto attendere 60 anni, il 1994 per sentire altri versi.
Sono quelli dei 99 Posse, “Napoli”:
Città dimenticata sfruttata abbandonata
da tutti disprezzata ma a Agnelli c’è piaciuto
’o lavoro ’e l’emigrato pacche scassate
famiglie disgregate e a Torino Milano
napulitano terrone e ignorante
magnate ’o sapone lavate cu l’idrante
e tuornatenne a casa felice e cuntento
ce he fatto fà’ ’e miliardi e nun he avuto niente
L’apparato umano.
“L’apparato umano” è il libro che nella “Grande Bellezza”, film Oscar di Paolo Sorrentino, regala i primi anni di celebrità a Jep Gambardella.
Il nuovo film di Sorrentino si dovrebbe chiamare così. Dico dovrebbe perché c’è molto mistero intorno alla sceneggiatura e alla pellicola.
In questo momento (giovedì sera) stanno girando una scena sul lungomare di Napoli con una enorme barca felliniana, tutta azzurra.
La venere di Pistoletto
Questa cosa è è una versione mastodontica della “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, l’hanno messa in piazza Municipio a Napoli per celebrare i 90 anni dell’artista biellese.
L’opera è del 1967 ed è esposta in varie versioni in più musei in Italia e nel mondo, tuttavia una parte di napoletani pensa che oggi questa montagna di stracci in piazza sia di cattivo auspicio e che rimandi al periodo buio dell’emergenza rifiuti.
A me piace, spero solo che non gli diano fuoco (vandali sempre in azione). Per il resto vale, come memento. Ricordati che la munnezza è sempre in agguato e che la gestione di una città bella ma fragile come Napoli in un attimo può essere messa in discussione come è già accaduto.
Due fattarielli
Mi sono divertito a spiegare perché la domanda tipica “ci sono quartieri da evitare a Napoli?” è un po’ cretina.
E pure a farmi raccontare dai camerieri e dai ristoratori se anche qui chiedono il cappuccino con la pasta…
Accetto miracoli. Cioè idee per il prossimo numero. Quindi sto cca, scrivetemi
La venere degli stracci mi ricorda troppo la scena di "così parlò Bellavista" sulla percezione dell'arte.
Grazie, quella dei Coldplay mi ha fatto schiantare.
Comincia bene la giornata!