Come ca*** devo spiegartela questa cosa?
Il bradisismo e no, se dici "andatevene subito" non è una cosa molto intelligente
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Guagliò,
per farti capire come stanno i fatti, qualche giorno fa mi sono detto: «Vabbè, cambiamo aria, questa storia del terremoto mi sta opprimendo». E me ne sono andato sul Vesuvio.
Campi Flegrei - Vesuvio - Campi Flegrei. Dove vai vai, siamo coi piedi sotto il fuoco. E no, non è una canzone dell’ultimo Sanremo.
Breve recap. Si balla più frequentemente e più forte, sono i Campi Flegrei. Non è una faglia, è un vulcano. Il vulcano non scoppia per ora ma caca il cazzo coi terremoti. E siccome «e dàlle e dàlle se spezza pure ‘o metallo», bisogna stare attenti ai palazzi sollecitati. Il vulcano per ora non vuole fare il vulcano ma se continua così prima o poi ci fa fare una botta (l’ultima è stata nel 1500 circa). Per ora fa solo i terremoti come negli anni Settanta e negli anni Ottanta. Però è fastidiosissimo.
Ai Campi Flegrei non gli puoi chiedere: «Scusa bello, ma sono solo terremoti o presto la nostra relazione avrà uno scatto in avanti?» Perché il vulcano fa come la bambina di “Io speriamo che me la cavo” quando legge il tema sulla Svizzera: «Non lo so, non sono cazzi miei, non te lo voglio dire». Fine del recap.
Un anno fa io con Fanpage e Andrea Moccia di Geopop girammo un video sui Campi Flegrei. Generalmente appaio poco in video (ma su quest’aspetto ho delle cose in mente) perché preferisco scrivere. Però qui fu divertente. Soprattutto organizzare.
«Perché non ve ne andate?»
Signo’ ma lo avete mai detto a chi vive nel mezzo della faglia appenninica, a chi vive sotto altre caldere (tutto il basso Lazio ne è pieno)? A Santorini ci vai però, eh, signò?
Questa è la prima risposta che posso dare.
Poi, oggettivamente, è chiaro che ridurre il rischio significa necessariamente ridurre anche la pressione antropica e la zona flegrea è densamente abitata.
Quindi non c’è una risposta giusta.
Qualche giorno fa mi è uscito un pezzo metà di testa metà di stomaco sulla vicenda.
Gli eccessi mi danno ai nervi
«Napoli non trema, Napoli balla!». Classica frase da social che pure ho letto molto in giro.
È na strunzata. I terremoti sono estenuanti, sono drammi, sono calamità.
Non c’è da vantarsene né scherzare. Così come non c’è da drammatizzare eccessivamente. Bisogna contestualizzare evento per evento, se si vuol essere persone serie.
Così come danno ai nervi le solite fesserie: tipo quello che ti vuole insegnare la vita.
Esempio di commento: «Noi in [inserisci regione d’Italia] subito dopo le scosse ci siamo messi a sgobbare, non abbiamo chiesto aiuto allo Stato!».
Ma vafanculo signo’, se vuoi ti faccio il conto di quanti soldi sono stati spesi negli anni in varie regioni. Un po’ di solidarietà non pelosa si può avere?
Dovresti capire cos’è un vulcano
È una presenza fisica, mentale, letteraria. Visibile e invisibile. Noi ne abbiamo entrambi: uno visibile, uno invisibile. Il Vesuvio fa paura perché è 'na muntagna col buco in mezzo e perché hai gli scavi dell’antica Pompei come memento di cosa può creare l’esplosione pliniana.
I Campi Flegrei sono più vicini alle paure dell’uomo moderno: sotterranee, da scandagliare, analizzare. Per quarant’anni la caldera vulcanica è stata assolutamente ignorata perché non dava problemi più di tanto.
Ora la caldera è tornata alla ribalta e siamo nell’epoca in cui pure Cicciobello Formaggino, titolo di studio battesimo, se ci sa fare sui social e ha tanto tempo libero diventa punto di riferimento con teorie d’ogni tipo.
Di recente, ad esempio, è "caduta" quella dello sciame sismico altresì detta «teoria del tric trac». Consisteva nel ritenere probabile una scossa di magnitudo più alta in presenza di sciame sismico con terremoti lievi. Esattamente come fanno le botte di capodanno, primi tre tocchi e poi la bomba. No, non funziona così.
E poi c’è l’interesse d’altro tipo
Bagnoli, quartiere dell’area Ovest di Napoli, è quello dell’ex Italsider dove si sono concentrati interessi milionari perché bisogna riconvertirlo (da 40 anni ormai, ma ora ci sono nuovi fondi). Che succede se si ferma tutto?
Siamo a marzo, ora si pianificano le vacanze estive: che succede se la paura prende il sopravvento e calano le prenotazioni?
Bacoli è una macchina di cerimonie da matrimonio in estate, Pozzuoli è il regno di ristorantini e movida, Quarto è una città dormitorio tutta edilizia. Che succede se si ferma ‘o business? Anche per questo imprenditori e parte della politica invitano alla calma. È sicuramente senso di responsabilità, freno alle paure immotivate. Ma c’è pure un sacco d’interesse personale.
Senza paura ma senza bugie, tocca attraversare la fase "ballerina" cercando di capire, ad ogni piccolo passo il da farsi. Senza farsi prendere dallo sconforto, sì.
Ma facendo pace con un concetto: la terra trema e non è un processo dominabile dall'essere umano.
Così come non lo è la paura davanti ad una scossa di terremoto.
Affidati ai santi
Gennaro, «nobile vescovo ‘e Benevento» divenne martire a Pozzuoli, fu ucciso lì nel 305 d.C. La magia del miracolo di San Gennaro (ho avuto la fortuna di poterne parlare anche nel libro) che tu ci creda o meno, sta proprio nella capacità del sangue.
Qual è il miracolo? Il sangue del santo, in ampolla, è fermo e poi ad un certo punto, in determinati giorni, lo girano e si scioglie. Per chi ci crede è miracolo, per la scienza non è sangue ma tissotropia, una affascinante capacità di determinati liquidi di sembrare solidi in determinate situazioni e poi sciogliersi, invece.
E non è esattamente il senso delle nostre vite agitate? Scossi, stavolta dal sisma, ci sciogliamo. San Gennaro la sapeva lunga.
"O napulitan si fa sicc' sicc' ma nun more..."sarebbe la resilienza del popolo napoletano.Purtroppo su questo si gioca per autorizzare pressapochismo,disinteresse e mala gestione degli eventi.Vie di fuga,zone di evacuazione...mi sembrano termini vaghi dei quali ci si riempie la bocca che poi non si concretizzano mai...tanto NOI ce la facciamo e ci arrangiamo sempre!
Non solo il business spinge a restare; quanto vale una abitazione nella zona rossa? C’è mercato? Chi volesse andar via dovrebbe lasciare tutto? E se vende, al suo posto ci saranno altri: che cambia? Se evacuiamo 500.000 persone, dove le mettiamo? Per quanto tempo? Forse si possono monitorare e consolidare edifici, ma non vedo altre soluzioni.