Notte che se ne va
Di Pino Daniele, Massimo Troisi e altri concertini
Vi state vendendo Napoli pezzo pezzo.
E non mi riferisco agli immobili, alle banche o a pezzi di città diventati brutti come quei paesini finiti in mano ai turisti, senza dignità né controllo. Vi state vendendo i pezzi di ricordi, di passioni e ragionamenti, di arte e cultura; vi state vendendo i riferimenti quei pochi che avevamo, degli anni Settanta-Ottanta-Novanta in un mirabolante progetto di marketing, di industria della nostalgia rimessa a nuovo e luccicosa per interessare anche i più giovani. Fate pure eh. Però sono sempre lieto di farlo notare.
Del concerto-ricordo per Pino Daniele ho già scritto molto su Facebook e in questo pezzo. Ognuno guardi ciò che vuole, il ragionamento sta sempre nella complessità contro l'idea di una vita profonda al massimo come una storia su Instagram. Dell'evento milanese di Liberato, il cantante che voleva cantare ed è finito a vendere giubbini e scarpette di multinazionali americane non parlo perché poco so (ho scritto di quello a Napoli).
Del ricordo che faranno a fine giugno dei 40 anni della Smorfia e di Massimo Troisi a Napoli non dico perché non so: andrò a vedere. Ho un legittimo timore, però.
Solo pizza e vino non ci fregano (quasi) mai
Vuoi vedere che l'unica cosa replicabile senza tradimenti è il cibo? Gino Sorbillo apre una pizzeria a Roma. E quest'anno l'unico vino che potete comprare per fare una bella figura (se lo trovate) è il Biancolella ischitano di Mazzella, prodotto dell'anno al Vinitaly. Non ne comprate assai che devo berne molto io.
Un bel libro su Elena Ferrante
Elena Ferrante è un amore privato, qui ne siamo anche un po' gelosi. Facciamo che se piace pure a voi, siamo tutti lettori che ammiccano uno all'altro come fosse un segno di riconoscimento. Lila e Lenù sono amiche nostre, punto.
Però, a proposito di ciò, ho letto un bel libro di Tiziana De Rogatis "Elena Ferrante. Parole chiave", pubblicato proprio da E/O, la stessa casa editrice dell'autrice misteriosa (ahahha mi fa tanto ridere questa definizione).
Se amate Lina Cerullo, Elena Greco, il Rione Vecchio e il loro mondo, dovete leggere questo libro. Tiziana è proprio brava, la sua scrittura è densa ma agile, ti porta per mano nelle pieghe del linguaggio ferrantiano; ho provato una soddisfazione simile solo leggendo un testo di Marco Belpoliti sull'opera del mio amato Primo Levi (il titolo è "Primo Levi di fronte e di profilo")

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È una canzone di Enzo Avitabile con Raiz degli Almamegretta. Si chiama "Aizamme na mana", alziamo una mano. La trovo adatta a questa notte.
Songo n'ommo comme n'ato
tagliame 'a faccia e sanghe jesce,
lievame 'o core chist'ommo more.
'A terra mia 'a 'nfonne 'o mare
nu mare comme n'ato.
'O mare mio
e' 'o mare 'e ll'ate.
Sono un uomo come un altro,
tagliami la faccia e sangue ne uscirà,
toglimi il cuore e quest'uomo muore.
La mia terra la bagna il mare,
un mare come tanti.
Il mio mare è il mare di altri.