E cerca 'e me capì, è tanto tempo che non ti vedevo...
Cortesia o degrado?
Napoli è la città del trasporto verticale, c'era scritto in un libretto che negli anni Novanta magnificava i trasporti dell'era Bassolino. Napoli ha le funicolari, in effetti. E ha una cosa che adoro: gli ascensori pubblici. Da piazza Sanità tu puoi arrivare sul ponte alla fine di Capodimonte, abbracciato a quella parte del rione che si incrocia con i vicoli di Materdei e che dall'altra parte, invece, porta al verde del Bosco.
Poi c'è l'ascensore di via Chiaia che ti proietta direttamente tra i vicoli del Pallonetto. Nelle scale che fanno parte di quella struttura, pochi giorni fa, qualcuno segnalava la presenza di un divano rosso, molto scenico. Il divano è stato buttato lì da chissà chi e - diceva chi l'ha fotografato - puzzava malamente di piscio.
Uno scempio, dunque. Ma nella mia testa si è fatta largo un'altra storia, succede spesso di recente. Ho pensato che qualcuno anziché disfarsene l'avesse regalato al Comune per offrire una sosta necessaria ed elegante a chi, per chissà quali motivi, si era arrampicato faticosamente a piedi.
VIVA VIVA 'O SENEGAL
C'è una storiella su Napoli e l'impossibilità di farci un attentato terroristico che gira dai tempi delle catene di Sant'Antonio via mail (la copioincollo più in basso, probabilmente la conoscete già).
Qualche giorno fa è stato arrestato un ragazzo gambiano di 21 anni che da qualche tempo risiedeva a Licola, zona puteolana. Motivo? Aveva giurato fedeltà al Califfato e - secondo indagini e interrogatorio - avrebbe ricevuto ordine di prendere un'auto e scagliarsi sulla folla. Lui ha ammesso. Ha pure detto però che non l'avrebbe mai fatto.
Ecco: un'altra volta dalla cronaca la mente è andata a vagare altrove. E mi sono raccontato che 'o guaglione durante il suo soggiorno napoletano si è reso conto che non valeva la pena rovinare questi luoghi così belli, che già abbiamo una guerra in corso ed è millenaria, che lui è come noi ma pure noi siamo come lui. Dunque pace. Questo mi sono raccontato. Un po' Checco Zalone, un po' film di Alessandro Siani, lo so.
I problemi invece ci sono ma sono d'altro tipo. Sono soprattutto di degrado, mancanza di strutture sociali e di sorveglianza. Nella zona alle spalle della Stazione c'è una situazione molto complessa. Direbbero su Rete 4 "una bomba sociale pronta a esplodere". Io vivo lì e francamente sto iniziando ad aver timore di quel che potrebbe accadere.
Domenica ore 23:47
Arrivano all'aeroporto internazionale di Napoli, via aerea dalla Turchia: escono dall'aeroporto dopo otto ore perché gli hanno perso le valigie. La società di gestione dell'aeroporto non si assume la responsabilità della perdita e un impiegato consiglia ai terroristi di provare a ripassare il giorno dopo: chissà, con un po' di fortuna... Prendono un taxi: il taxista (abusivo) li guarda dallo specchietto retrovisore e, vedendo che sono stranieri, li passeggia per tutta la città per un'ora e mezza. Dal momento che non proferiscono lamentela, neanche dopo che il tassametro raggiunge i 200 euro, decide di fare il colpo gobbo: arrivato alla rotonda di Villaricca, si ferma e fa salire un complice. Dopo averli derubati e coperti di mazzate li abbandonano esanimi nel Rione 167.
Lunedì ore 04:30
Al risveglio, dopo la mazziata, ambedue i terroristi riescono a raggiungere un albergo sito in zona piazza Borsa. Decidono quindi di affittare un auto presso la Hertz di piazza Municipio. Quindi si avviano con direzione aeroporto, ma giusto prima di arrivare a piazza Mazzini, rimangono bloccati da una manifestazione di disoccupati napoletani, che non li fanno passare.
Lunedì ore 12:30
Arrivano finalmente in piazza Garibaldi decidono di cambiare dei soldi per muoversi più liberamente: i loro dollari vengono cambiati in biglietti da 100 euro falsi.
Lunedì ore 15:45
Arrivano all'aeroporto di Capodichino con la ferma intenzione di dirottare un aereo per farlo cadere sulle torri dell'Enel del centro direzionale. I piloti Alitalia sono in sciopero perché chiedono la quadruplicazione del salario e vogliono lavorare meno ore. Stessa cosa per i controllori di volo, che pretendono anche la pinza obliteratrice per tutti ("altrimenti che controllori saremmo?", hanno dichiarato). L'unico aereo disponibile che c'è in pista è uno della Maradona Air con destinazione Alghero e ha 18 ore di ritardo... gli impiegati e i passeggeri sono accampati nelle sale d'attesa... intonano canti popolari... gridano slogan contro il governo ed i piloti! Arrivano i celerini... cominciano a dare manganellate a destra e a manca, contro tutti... si accaniscono in particolar modo sui due arabi.
Lunedì 19:05
Finalmente si calmano un poco gli animi. I due figli di Allah, coperti di sangue, si avvicinano al banco della Maradona Air per acquistare i biglietti per l'aereo con destinazione Sassari, dirottarlo e farlo schiantare contro le torri Enel. Il responsabile Maradona Air che gli vende dei biglietti, tace il fatto che il volo, in realtà, è già stato cancellato.
Lunedì 22:07
A questo punto, i terroristi discutono se continuare oppure no... non sanno più se distruggere Napoli è un atto terroristico o un'opera di carità.
Lunedì 23:30
Morti di fame, decidono di mangiare qualcosa al ristorante dell'aeroporto: ordinano panino con la frittata e impepata di cozze.
Martedì 04:35
In preda a una salmonellosi fulminante causata dalla frittata, finiscono all'ospedale San Gennaro, dopo aver aspettato tutta la notte nel corridoio del pronto soccorso. La cosa non sarebbe durata più di un paio di giorni, se non fosse subentrato un sospetto di colera dovuto alle cozze. Successivamente, a causa di un banale quanto comune scambio di cartelle cliniche, ad uno dei terroristi viene asportato un rene sano, mentre all’altro viene applicato un doppio pacemaker di fabbricazione cinese, acquistato sul mercato nero.
Domenica 17:20
Dopo dodici giorni escono dall'ospedale e si trovano nelle vicinanze dello stadio San Paolo. Il Napoli ha perso in casa con il neopromosso Palermo per 3-0, con due rigori assegnati alla squadra siciliana dall'arbitro Concettino Riina da Corleone. Una banda di ultrà della "Masseria Cardone", vedendo i due scuri di carnagione, li scambiano per tifosi del Palermo e gli rifilano un'altra caterva di legnate. Per di più il capo degli ultrà, un tale detto "Peppe 'o Ricchione", abusa sessualmente di loro.
Domenica 19:45
Finalmente gli ultrà se ne vanno. I due terroristi decidono di ubriacarsi per la prima volta nella loro vita (anche se è peccato!). In una bettola della zona portuale gli rifilano del vino adulterato con metanolo e i due rientrano al San Gennaro per l'intossicazione. Gli viene anche riscontrata la sieropositività all'HIV (Peppe non perdona).
Martedì 23:42
I due terroristi fuggono dall'Italia in zattera con direzione Libia, semiorbi per il metanolo ingerito e con una dozzina di infezioni a causa del virus HIV. Giurano ad Allah che non tenteranno mai più nulla contro il nostro amato Paese.
GIGGINO TINY DANCER
Noi non ci leggiamo da un po'. Ho scritto qualche pezzo sul mio eroe: Luigi De Magistris.
Qui è quando ha fatto la manifestazione 'cancella il debito', tipo Bono Vox.
Qui è quando ha scritto che la Juve si è arrubbata lo scudetto (pure i tifosi del Napoli si sono incazzati).
Qui è quando ha ballato il trenino al festino.